Il primo incontro (parte prima)

Con Marco ci scambiavamo messaggi da un po’ di tempo, gli avevo confessato la mia infatuazione per il cazzo, che era cresciuta negli ultimi anni fino a diventare una vera e propria passione. Lui era sopratutto curioso, non aveva mai avuto esperienze con altri uomini e più che altro era incuriosito dal fatto che fossi sposato ed in cerca di esperienze bisex. Spesso la discussione finiva su mia moglie: misure, età etc, Inizialmente la cosa mi infastidiva, speravo si parlasse più del suo cazzo, ma pian piano, scoprii che mi eccitava la sua curiosità verso di lei, quando mi chiedeva se la scopassi abbastanza, se la facessi godere e se le fosse piaciuto vedermi succhiare il cazzo. Tutte queste domande, mi scatenarono alcune fantasie a cui non avevo mai dato peso. Anche perché mia moglie, pur non essendo bigotta, non si sarebbe mai prestata a nessuna forma di triangolo, quando ho provato a proporre l’argomento mi sempre respinto con decisione. Marco mi eccitava molto, era deciso interessante ed abbiamo iniziato a sentirci telefonicamente, sempre più spesso parlando di lei ,di come avremmo potuto farla godere e divertire. Telefonate che ci eccitavano molto e finivamo sempre per segarci. L’idea che io e mia moglie potessimo dedicarci a un bel cazzo oramai non mi lasciava più. Visto che non c’era possibilità di coinvolgerla mi diedi da fare per organizzare almeno un incontro con lei e Marco, sarebbe stato eccitante anche se non fosse successo niente ed io mi sarei accontentato di fare un pompino a Marco. L’occasione fu un pomeriggio che eravamo insieme per compere e le dissi se le andava di passare a salutare un cliente, avremmo preso un aperitivo e lui mi avrebbe consegnato un ordine. Accetto e ci dirigemmo verso un bar con terrazza sul golfo molto chic. Quando arrivammo Marco era già li, ed era seduto su un tavolo appartato della terrazza. Un bell’uomo elegante e ben vestito che ci fece subito accomodare ed ordino da bere. Iniziammo a parlare del più e del meno e Marco si lascio subito andare nei complimenti di rito e qualche occhiata furtiva alla scollatura della camicetta, io non riuscivo a nascondere una certa eccitazione ed avevo paura che di vedesse anche il rigonfiamento nei pantaloni. L’aveva messa subito a suo agio e l’aperitivo alcolico aveva fatto il resto, sta di fatto che si era creata subito un ottimo feeling. Io avevo approfittato per allungare una mano sotto il tavolo, non avevo resistito, per accarezzare il pacco di Marco che avevo trovato durissimo, e avevo poggiato l’altra sulle cosce di Maria che mi aveva lanciato uno sguardo languido. Marco si alzo congedandosi per andare in bagno e lancio prima uno sguardo a Maria a poi a me. Io capii subito e mi stavo alzando per accompagnarlo, ma ero rimasto compito dal fatto che Maria avesse guardato con uno strano interesso il rigonfiamento nei pantaloni di Marco. Eccitato segui Marco in bagno. Una volta dentro non persi occasione per tirargli fuori l’uccello già duro e prenderlo in bocca. Lui mi fa: “ La troia mi sembra calda mi sa che ci sta’” mentre io lo succhiavo avidamente e mi segavo più eccitato che mai. Non trascurai niente, dalla cappella ai testicoli fino a che non mi venne copiosamente in bocca. Ci ripulimmo velocemente ed uscimmo, prima lui mentre io mi trattenni per riprendermi un po’. Quando uscii li vidi insieme alzati vicini che commentavano il panorama. Ci scambiammo una cartellina e ci salutammo così come d’accordo. In macchina Maria era piuttosto curiosa di questo cliente, era colpita dai suoi modi affabili e dalla strana complicità che si era creata. Gli spiegai che era separato e che ora si dedicava molto alle conquiste femminili e feci la parte del geloso e chiesi se le piacesse. Dovevo forse preoccuparmi? Ma lei non rispose e mi fece uno strano sorriso. Forse aveva ragione Marco, la troia ci stava.